... Di lui non ho mai saputo nulla o quasi... due o tre foto su un vecchio album, gelosamente custodito dalla nonna e poi da me... Era basso di statura, biondo e con due grandissimi occhi grigio - azzurri... si diceva fosse un brav'uomo... Suonava il mandolino per diletto... a orecchio... ed è morto in un campo di concentamento in Germania, durante la seconda guerra mondiale, era un partigiano, di questo ne sono sempre andata orgogliosa, mi ricordo alle elementari lo dicevo con voce ferma e decisa... la nonna mi raccontava che in un sogno l'avevano avvertita della sua morte... le sue ossa avvolte in un foglio di giornale, al ritorno in Italia pesavano 22 kg.... Sono queste le notizie che ho di mio nonno Ambrogio e pur non avendolo mai conosciuto ho sempre avuto per lui un'affetto profondo... fisicamente ci assomigliamo... ho ereditato la sua bassa statura e i suoi occhi di cui vado molto fiera... e chissà quali altri tesori aveva in serbo... mi chiedo spesso se mio padre abbia preso da lui... probabilmente si... Mentre stavo preparando questi biscotti, mi è tornato in mente... non so come e perchè... biscotti semplici, come gli ingredienti con cui sono fatti... biscotti di una volta.. farina gialla, zucchero, uova e uvetta con burro, niente più... sarà che me lo immagino proprio come questi biscotti, rustico, semplice ma con un cuore d'oro, sarà che oggi la memoria è ritornata a quelle foto, mentre nel forno cuocevano, sono andata a recuperare quell'album grigio, con i segni del tempo, poche foto sono rimaste ma in quella che più mi piace, e che è l'unica che lo ritrae, è li che mi guarda... i suoi occhi... chissà cosa avrebbe pensato di me...
La ricetta di questi biscotti l'ho presa dal libro Il Cibo delle feste, casa editrice Marcianum Press, un libro ricco di ricette, di storia e di tradizione, tutte le ricette sono legate alle più importanti festività cristiane, con ricette originarie soprattutto alla cucina tradizionale Veneta, ma sfogliandolo ho trovato molte ricette che sono anche della mia cucina, sono gli stessi piatti che prepara la mia mamma e che ha imparato a sua volta dalla nonna... E' un libro che vi consiglio vivamente, perchè ci fa dare uno sguardo a quello che era e che non dobbiamo dimenticare... Gli zaéti sono famosi anche da noi... dalla nonna li trovavo sempre nel suo vaso di vetro con il tappo rosso e con le ciliegie dipinte...
Ingredienti (ho dimezzato le dosi che ci sono sul libro):
125 gr di farina di mais fine Mulino Marino
125 gr di farina con lievito Molino Rossetto
100 gr di burro morbido
1 punta di cucchiaino di vaniglia bourbon
2 uova
80 gr di zucchero
50 gr di uvetta
La scorza gratuggiata di 1/2 limone
grappa al miele q.b.
sale un pizzico
Latte se serve (io non l'ho usato)
Con me in cucina:
Preparazione:
In un bicchiere fate ammorbidire l'uvetta con un goccio di grappa, nel frattempo con un robot da cucina montate le uova con lo zucchero, in una ciotola miscelate le due farine, la vaniglia, il pizzico di sale e la buccia di limone. Incorporate questo composto alle uova con lo zucchero, aggiungete il burro e completate con l'uvetta. L'impasto risulterà morbido ma si riesce a lavorare bene con un cucchiaio. Riempite gli stampi e fate cuocere per 20 minuti in forno a 170°. Il profumo che si espande per la casa è splendido, l'uvetta e la grappa si sposano perfettamente con questo mix di farine... se ne avete la possibilità sfogliate un vecchio album di fotografie... tanti ricordi, un pò di malinconia...
Ho accompagnato questi biscotti con un bicchierino di ottimo marsala secco e ho lasciato che la mia mente vagasse in compagnia di una vecchia e sgualcita fotografia...
Con questa ricetta partecipo al contest della carissima Simo "C'era una volta..." in collaborazione con Lisa del blog Dranfly Shop, nella categoria Pani dolci e salati, rustici da forno (Simo se pensi che possa andare nei dolci cambia tranquillamente).
Che meraviglioso post...e che ricordo dolce e nostalgico...Mi piace tanto come scrivi ...forse anche questo hai preso da tuo nonno....
RispondiEliminaComplimenti Ely...complimenti per i biscotti,per le foto...per questo pezzo di storia della tua famiglia che così generosamente hai regalato
Un bacio
Mi hai fatto emozionare di prima mattina con questo racconto. Nonno Ambrogio sarebbe fiero di te come tu lo sei di lui, ne sono sicura.
RispondiEliminaE l'amore con cui hai sfornato questi biscotti traspare dalle foto, la seconda mi ha colpita :)
Grande Ely, un bacione
P.S. adoro questi biscotti...alla follia :D!
:_) lacrimuccia sulla guancia... Sicuramente sarebbe molto fiero di te e di averti tramando i suoi occhi azzurri (di cui probabilmente andava fiero ;) ).
RispondiEliminaQuale modo migliore di ricordarlo con questi biscotti carichi di affetto?
Un abbraccio mia cara!
mamma mia che fatica per scriverti un commento. proviamo ancora sperando che sia la volta buona.
RispondiEliminaI ricordo sono belli perche ci accompagnano per tutta la vita anche se con un po di nostalgia e qualche lacrimuccia. I biscotti sono perfetti.
Oh mamma....ho la pelle d'oca dopo aver letto il tuo racconto! Che bella quella foto, sono certa che tuo nonno e' orgoglioso di te e si e' sicuramente commosso del post dedicato a lui!
RispondiEliminaUn abbraccio Ely e rubo un biscottone, bello rustico come piace a me!!!!!
Baci baci baci
Paola
che bello questo post! deliziosi i zaeti!!baci!
RispondiEliminaciao Ely, questo post mi è arrivato dritto al cuore, non ho conosciuto nessuno dei miei nonni e ci penso spesso. Una nonna è morta a 44 anni e gli altri 3 sono morti quando ero ancora tanto piccola.
RispondiEliminaPer fortuna ci sono le fotografie che ci fanno fantasticare un po'.
Non conoscevo i zaeti e mi sembrano fantastici.
Un abbraccio
Sabina
quanto mi piacerebbe assaggiarli, sono meravigliosi... bravissima tesoro!
RispondiEliminadimenticavo......ho notato anche la bella tovaglia sotto i biscotti. L'hai ricamata tu? E' veramente bella.
RispondiEliminaDecisamente commovente la storia di tuo nonno tesoro e si vanne fiera perche deve essere stato un grande uomo!!!
RispondiEliminaI biscotti sono deliziosi nella loro semplicità del resto il buono sta sempre nella semplicità degli ingredienti!!!bacioni e tvb,Imma
i biscotti devono essere ottimi...le storie di famiglia mi piacciono tantissimo. Il tuo nonno sarebbe orgoglioso di te!! baci
RispondiEliminaMi sono commossa, bellissimo post. I biscotti li proverò senza dubbio
RispondiEliminaSono certissima che nonno Ambrogio sarebbe fierissimo di te, come non potrebbe esserlo? Sei sempre così speciale Ely, nel tuo modo di raccontare, di cucinare, di farci partecipi di volta in volta delle tue emozioni!
RispondiEliminaAdoro le foto antiche e piace anche a me rispolverle di tanto in tanto!
Questi biscotti sono davvero deliziosi!
Un abbraccio stretto stretto! Any
Grazie di cuore cara, un post e una ricetta dolcissimi.........
RispondiEliminalascia il commento nel mio post relativo al contest, che poi segno il tutto!
baci
Ely, che bel post! Pieno pieno d'amore e semplicità!!! La semplicità dei biscotti che li rende buoni e genuini, l'amore per tuo nonno un uomo da cui trarre insegnamento!
RispondiEliminaMeraviglia!!! Un bacione giulia :***
Ti dico solo che ho gli occhi lucidi....
RispondiEliminaUn bacio
Chiara
buoni buoni, li trovo qualche volta in un paio di bar in centro e alle volte sono l'accompagnamento al caffè ^___^ sono tipici nel veneziano, e io non li ho mai fatti .....grazie dell'idea, bacio.
RispondiEliminaA me sarebbe piaciuto avere i nonni vicino.. ma così non è stato.. per tutta la mia infanzia.. son morti prima che io potessi avere ricordi su di loro.. Ottimi questi biscottini.. smack e buona giornata :-)
RispondiEliminaSono certa che è fiero di te, vado perché se no mi commuovo un'altra volta!
RispondiEliminauna storia veramente toccante, proprio perchè è reale e perchè è narrata con i sentimenti che si sentono vivi...
RispondiEliminala semplicità degli ingredienti e dell'impasto rimandano alla semplicità d'animo, alla capacità di vivere e accettare il proprio destino, per quanto crudo possa essere.
io credo che se fosse ancora qui a tuo nonno questi biscotti sarebbero piaciuti tanto...
un abbraccio
la ricetta e' bellissima... ma il post e' ancora piu' dolce... Sono sicura che ti vuole molto bene, anche se da lassu'!
RispondiEliminaUn post davvero molto tenero e la dolcissima ricetta che lo accompagna è deliziosa...Brava Ely! Un baciotto!!
RispondiEliminaEly Ely, colpo basso stamattina: ricettina invitante di quelle che la dieta chi la segue più e, soprattutto, il cuore. Il tuo. E la meraviglia di un ricordo che l'inverno incoraggia a coltivare, nel silenzio freddo di certi giorni bianchi e luminosi. Grazie per questo piccolo dono. Maria Rosa
RispondiEliminaEly...a momenti mi fai piangere!
RispondiEliminaMi hai ricordato tante cose...bellissima ricetta e meravigliose fot come sempre.
Un bacione
Questo è il bello della "memoria", le nostre radici, il senso di appartenenza...e tu che ci doni oltretutto sempre ottime ricette!!!
RispondiEliminamanu
Bellissimo post, un racconto toccante, soprattutto per me, che ho perso il mio adorato nonno quando avevo solo 6 anni, ma il ricordo è così vivido e l'affetto immutato, che mi basta scriverne per fare affiorare le lacrime...è stato l'unico che si è dedicato a me completamente in una , come la definisco io, corrispondenza di amorosi sensi. Secondo me ci stanno in qualche modo ancora vicino.
RispondiEliminati abbraccio
Valentina
Io lo ammetto: mi sono commossa, Ely...Questi temi mi toccano delle corde molto sensibili. Un post splendido, non aggiungo altro se non che adesso ho una voglia matta di preparare questi dolcetti che conoscevo "di nome" ma non avevo mai visto...Brava, Ely! Ti ammiro
RispondiEliminasimo
Bellissima storia, commovente: fai ben ad essere orgogliosa di tuo nonno anche se non l'hai conosciuto.
RispondiEliminaI biscotti invece non li conoscevo proprio ma devono essere veramente buoni!
Che bel post! Davvero molto delicato!
RispondiEliminaBellissime le foto e i biscotti!
che bel racconto..dolcissimo veramente...é bello a volte pensare a cosa avrebbero pensato i nonni di noi! chissà..un bacione
RispondiEliminaAvrebbe sicuramente pensato di avere una nipote straordinaria e bravissima....e si sarebbe gustato due biscotti chiacchierando con te.
RispondiEliminaChe bella storia! Anche mio nonno era un partigiano e purtroppo é morto quando ero piccolissima. Ho un unico suo ricordo che tengo strettissimo. Gli somiglio tanto e ho tantissime passioni in comune con lui, non sai quanto vorrei averlo qui! Bellissimi i tuoi biscotti e splendida la foto. Buona giornata!
RispondiEliminaQUesto è il secondo post che vedo oggi con gli Zaeti...sarà forse un segno del destino!? Non li ho mai assaggiati ma è una vita che voglio provarli! Adesso non ho più scuse, il prossimo weekend devo assolutamente mettermi a pasticciare un pò! ;-)
RispondiEliminaGrazie! Non volevo rattristarvi ma condividere con voi un piccolo pezzo del mio vissuto e spero di averlo fatto.... I biscotti sono davvero deliziosi e sono semplicissimi da fare!
RispondiEliminaGrazdie per tutte le bellissimi e toccanti parole che mi avete detto, Sabina quella tovaglietta è un ricordo della mia nonna.... Aveva due mani d'oro...
Grazie di cuore a tutti!
Ciao Ely, il tuo racconto è bellissimo e ricco di sentimento... sono sicura che il nonno sarà fiero di te e di questo post a lui dedicato! I biscotti sono deliziosissimi! Un bacione ;-)
RispondiEliminaBello, bello, bello questo post!... tutti racconti legati alla propria famiglia per me sono sempre magici e preziosi, come gli occhi tuoi e del tuo coraggioso nonno! un bacio!
RispondiEliminaChe bel ricordo Ely. Penso che tuo nonno sarebbe fiero di te e di questo dolce regalo.
RispondiEliminache storia intensa!
RispondiEliminaMi ha colpito molto.
Leggendoti ho rivissuto un po' la storia di mia nonna che non ho mai conosciuto. Buoni questi biscotti e decisamente bello quello stampo!
RispondiEliminaEly leggerti e' sempre un piacere..se poi mi passi pure un biscottino allora non mi smuovo piu'...baci e grazie per aver condiviso con noi i tuoi ricordi
RispondiEliminaCiao Elena,
RispondiEliminaapprofitto del tuo blog per informarti che a causa di un problema tecnico il mio blog "la pappa al pomodoro" ha subito una lieve modifica nell'indirizzo.
Il nuovo indirizzo comprende una "a" in più ed è diventato:
www.lapappaalpomodoro.com
Laddove tu abbia il piacere di continuare a seguirmi ti chiedo la cortesia di aggiornare la tua blogroll.
Ti sarei inoltre enormemente grata se volessi aiutarmi a difforndere la notizia del cambio del mio indirizzo.
Grazie Silvia
Un ricordo emozionante e bellissimo, una storia d'altri tempi ma in realtà così vicina... da non dimenticare mai. Ma basta guardarti negli occhi per non scordare da dove vieni, occhi azzurro cielo. un abbraccio
RispondiEliminaQuesto post è meraviglioso, commovente, immagini splendide e... mi servirebbe solo un biscottino per degustare dal vivo! HI!HI!HI! Un abbraccio! Stasera se non mi addormento ti scrivo!
RispondiEliminaè sicuramente orgoglioso di vedere in te parte di lui...perchè ti vede...cercavo la ricetta di questi biscotti...
RispondiEliminaun bacio
fantastiche cotte al punto giustoooo
RispondiEliminaSplendido il tuo post, i nonni sono dei ricordi speciali, io avevo una nonna speciale ancora adesso ho mantenuto una parte dell'armadio con le sue cose, foto, vestiti e ogni tanto vado a sentire il suo profumo, lo chiamo "profumo di nonna", è mancata tanti, tanti anni fa era 1988....
RispondiEliminacomplimenti, anche per i biscotti!! un bacio
Grazie per questo post, commovente e pieno di ricordi. Più vado avanti e più mi rendo conto di avere tanti punti in comune con mia nonna, sono sicura che tu assomigli al tuo nonno più di quanto tu possa immaginare. Questi biscotti hanno davvero il gusto di cose semplici e buone e il profumo di casa e di merende in famiglia. Un bacione enorme tesoro
RispondiEliminaSarebbe stato orgoglioso di te, come te lo sei di lui. Un bellissimo ricordo legato a una persona che, purtroppo, il destino no ti ha mai fatto conoscere.
RispondiEliminaQuesti biscotti, semplici e rustici come li definisci te, gli rendono sicuramente onore.
Un grande abbraccio.
un post splendido, delicato e commovente...amo molto quei biscottini...un bacione...
RispondiEliminaCiao le tue foto sono sempre bellissime... questi biscottini li conosco... e sono molto buoni
RispondiEliminaSe avesse avuto la fortuna di conoscerti (e tu di conoscere lui) avrebbe adorato la splendida donna che sicuramente sei diventata!!!!!
RispondiEliminaMi piacciono molto questi biscotti...rusticie veraci!!!
che squisitezza, dio mio, complimenti :) un bacio, tesoro!
RispondiEliminaPurtoppo cara Ely di queste storie nelle nostre famiglie ce ne sono tante, pure nella mia e lasciano un gran senso di vuoto e di smarrimento ma...come dici tu, anche di orgoglio per le persone che sono state in vita e per quello che ci hanno lasciato, senza nemmeno saperlo.
RispondiEliminaLe tue foto sono megnifiche, quell'obiettivo aspettava te mi sa ;)
un abbraccio e a prestissimo,
Vale
cara Ely, ci hai fatto commuovere con questo post. complimenti per la ricetta
RispondiEliminaUn post dolcissimo, fatto con il cuore!!!!! Un abbraccio Ely!!
RispondiEliminadolcissimi ricordi ...dolcissimi biscotti!
RispondiEliminadel mio bisnonno, materno, invece non sono tornate nemmeno le ossa..ti parlo della guerra del '15 non possiedo la sua foto ma in famiglia c'è e me lo ricordo benissimo, quest'anno per la seconda volta ho fatto un viaggio lunghissimo per arrivare vicino Trieste per visitare dove è "disperso" il suo corpo.. va beh, deliziosi i biscottini, di sicuro gli sarebbero piaciuti, bacio cara
RispondiEliminaAvrebbe pensato tutto il bene del mondo...anche tu assomigli tanto a questi biscotti!!Grazie per questa condivisione cara,la fotografia sullo sfondo mi ha emozionato!!In bocca al lupo per il contest..intanto mi vado a riguardare la ricettina,anch'io mi ero persa un pò nei miei pensieri!!
RispondiEliminap.s nonno Ambrogio è stato un grande,a dispetto della sua statura!!
Avrebbe pensato che cucini sublimamente, che fotografi in maniera così spontanea da far vedere le cose con i vostri occhi, tuoi uguali ai suoi, e che sai trasmettere con le parole. Molto bello questo post, davvero toccante e nello stesso tempo sereno. Grazie.
RispondiEliminaQuanto è importante portare con se tutti questi ricordi. E come se fosse un po' vivo tuo nonno. Almeno io ho questa impressione ogni volta quando penso a mio nonno. Io ho avuto più fortuna di te visto che praticamente è stato Lui che mi ha cresciuta e per questo è cosi difficile pensarci. E non smette di far male... Però pensiamo ai vivi che dobbiamo coccolarci a vicenda. Con affetto Cara. Justyna
RispondiEliminacara Ely hai scritto un post meravigliosamente commuovente, che parla di memoria, affetti, ricordi e tradizioni, che parla di un passato così tragico, che troppe volte si cerca di dimenticare... ma la memoria è il patrimonio più grande che abbiamo e che non va disperso.
RispondiEliminaSono sicura che questi biscotti fatti con amore hanno il sapore della memoria.
un caro saluto
Mi sono commossa. Ultimamente mi capita spesso, ho perso da poco mio fratello. Ma sai che ti dico? Sono certa che quando cuciniamo il nostro amore arriva anche a loro. Tuo nonno deve essere stato una gran bella persona, un valoroso. Chissà quanto di lui è in te, in quello che fai, nel tuo amore per la cucina, per le nostre tradizioni. Tienilo stretto a te, nei ricordi e nel cuore.
RispondiEliminaTi abbraccio
Sabina
che bella occasione ci ha dato la nostra cara simo, di rispolverare foto finite in fondo ad un cassetto e vecchi ricordi che fanno commuovere...
RispondiEliminadire che le tue immagini e le tue parole sono bellissime è davvero poco....
complimenti, è tutto così magico qui....
Mi sono commossa con questo racconto, probabilmente perchè mi è venuto in mente il mio nonno. Anche lui è stato in un campo di contentramento, ma finita la guerra (dopo aver guadagnato qualche soldo in una famiglia di contadini tedeschi) è tornato a casa, a piedi. E' vissuto con me e la mia famiglia fino a qualche anno fa, quando si è spento per infarto nella stanza accanto alla quale stavo studiando. Avrei voluto sapere di più di questa sua esperienza, farmi raccontare quello che aveva vissuto e più di una volta avevo tentato di fargli un'"intervista" come compito per casa della scuola. Sono riuscita a strappargli solo poche parole perchè al ricordo gli si inumidivano gli occhi ed era una situazione che metteva soggezione perchè un uomo fiero e orgoglioso come lui non si pensa si possa commuovere. Quello che ho saputo è che è sopravvissuto mangiando le bucce di patate, il cibo che davano ai maiali e quando gli veniva offerto un panino lo mangiava subito, perchè ne ha viste tante di persone che mettendo via il cibo per quando avrebbero avuto più fame si sono ritrovate senza nulla da mangiare e sono morte. E so che è sopravvissuto perchè era bello, un gran bell'uomo nonostante sia arrivato a pesare meno 40 chili (1,74 di altezza). Quando è tornato in Italia ha avuto un sacco di morose (fidanzate), finchè non ha conosciuto la mia nonna e le è stato fedele fino alla sua morte. Mi manca tanto.
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